Installazione vSphere Esxi 5.1 - SoS Apple

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Installazione vSphere Esxi 5.1

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Installazione vSphere Esxi 5.1
Agosto 2013 di Vito S. su sosapple.it
Tags: vMware, Esxi, vSphere Esxi 5.1, Tutorial

ESXi è l’hypervisor di VMware vSphere. Richiede una licenza d’uso se utilizzato all’interno dell’ambiente vSphere, ma esiste anche in versione gratuita, specificamente pensata per quelle piccole realtà in cui sono sufficienti poche macchine virtuali operanti all’interno di singoli server, e che possono fare a meno dei componenti di vSphere che danno continuità di servizio e alta affidabilità.host ESXi, nella versione 5.1, supporta sino a 512 macchine virtuali, un massimo di 2048 CPU virtuali, e sino a 2Tb di memoria RAM per host. Le CPU fisiche supportate sono quelle con architettura a 64bit e con set di istruzioni LAHF e SAHF.

ESXi fornisce uno strato di virtualizzazione, tecnicamente chiamato VMKernel, che permette di estrapolare risorse dal processore, dalla memoria, dallo storage e dalla rete dell’host fisico, per rilasciarle a più macchine virtuali. In un’architettura ESXi, le applicazioni che girano sulle macchine virtuali accedono a CPU, memoria, disco e interfacce di rete senza accedere direttamente all’hardware sottostante. Il VMkernel riceve le richieste di risorse dalle macchine virtuali attraverso il virtual machine monitor (VMM) e le presenta all’hardware fisico. Il VMkernel è a 64 bit, supportato su processori Intel, Xeon e superiori, o AMD Opteron. Non sono supportati host con processori a 32-bit, mentre all’interno delle macchine virtuali sono supportati sia i sistemi operativi a 32- bit sia quelli a 64-bit.

Requisiti hardware
I requisiti minimi per l’installazione di VMware ESXi 5.1 sono elencati di seguito:
1) server con CPU x86 a 64bit;
2)
CPU con almeno 2 core, supporto hardware alla virtualizzazione (Intel VT-x or AMD RVI);
3) bit NX/XD per la CPU abilitato a livello di BIOS;
4) 2GB di memoria RAM fisica (raccomandati 8Gb);
5) una o più interfacce Ethernet Gigabit o 10Gb
Per la parte storage i requisiti minimi con uno dei seguenti tipi di controller:

1) controller SCSI - Adaptec Ultra-160 o Ultra-320, LSI Logic Fusion-MPT, oppure NCR/Symbios SCSI;
2) controller RAID - Dell PERC (Adaptec RAID o LSI MegaRAID), HP Smart Array RAID, IBM (Adaptec) ServeRAID controller.’installazione e il booting sono possibili con i seguenti sistemi:
3) dischi SATA connessi a controller SAS o controller SATA on-board supportati;

Controller SAS supportati
1) LSI1068E (LSISAS3442E)
2) LSI1068 (SAS 5)
3) IBM ServeRAID 8K SAS controller
o Smart Array P400/256 controller o Dell PERC 5.0.1 controller

Controller SATA integrati sulle schede madri

1) Intel ICH9
2) NVIDIA MCP55
3) ServerWorks HT1000
4) dischi Serial Attached SCSI (SAS);
5) dischi su SAN Fibre Channel o iSCSI;
6) dischi USB (supportati solo per l’installazione, non per la memorizzazione di macchine).

Nel dettaglio
ESXi può essere installato su hard disk, su dispositivi USB, su schede di memoria SD, o direttamente su una Storage Area Network. Lo spazio minimo richiesto per l’installazione è di 1Gb. Se però si utilizza un disco locale o una LUN iSCSI, sono richiesti 5.2GB per permettere la creazione di un volume VMFS e 4GB di "scratch partition". Con dispositivi USB e SD, l’installer non crea la partizione di scratch, a causa della sensibilità I/O di questi dispositivi. È quindi importante evidenziare che, con dispositivi USB o SD, non ci sono vantaggi nell’utilizzare dimensioni superiori ad 1Gb, perché solo il primo GB sarebbe impiegato per l’installazione.procedura di installazione standard prevede il download dell’immagine ISO dal sito di VMware, la masterizzazione dell’immagine su un CD, e l’avvio del server fisico con boot dal lettore CD. L’immagine ISO può essere avviata anche da un dispositivo USB avviabile o dalla rete tramite protocollo PXE. In ambienti con numero di host non superiore a cinque, l’installazione sarà di tipo interattivo, ossia l’amministratore risponde alle richieste dell’installer di ESXi. L’installer formatta e partiziona il disco di destinazione e installa l’immagine di boot di ESXi. Se sul disco non è presente alcuna versione di ESXi, tutti i dati presenti sono sovrascritti, ed il precedente schema di partizionamento viene eliminato. Se invece il disco contiene già una versione di ESXi o ESX, oppure un datastore VMFS, l’installer proporrà diverse opzioni di upgrade, tra cui quella di preservare i dati contenuti nel datastore VMFS.’installazione chiede poche informazioni: le più importanti riguardano la posizione di installazione (viene mostrata una lista di dischi sui quali installare VMware ESXi) e la scelta della password di root.

Di seguito possiamo vedere i passaggi necessari:

1. Avvio dell’installazione. Premere INVIO per continuare.


       
2.
Selezione del disco su cui verrà installato ESXi.
In questa fase, se nel server è presente una Pen Drive USB, sarà possibile utilizzarla come disco di destinazione.



3.
Selezione della lingua per la tastiera.



4.Impostazione della password principale.



5.Conferma dell’installazione su disco. Premere F11 per continuare.



6.Completamento dell’installazione.riavvio l’host ESXi sarà raggiungibile via rete con l’IP assegnato tramite DHCP. Nel caso in cui non fosse presente un server DHCP sulla rete, sarà possibile raggiungere l’host tramite l’IP autoassegnato di tipo 169.254.x.x/16, visibile nella console dopo l’avvio. Dalla console stessa è comunque possibile impostare un indirizzo IP di tipo statico.



Configurazione di ESXi
vSphere ESXi si configura e si gestisce tramite vSphere Web Client o vSphere Client: il primo si può utilizzare solo se l’host fa parte di un’infrastruttura vSphere ed è presente nell’inventario del vCenter Server; il secondo è utilizzabile per il collegamento diretto all’host, senza transitare per il vCenter Server. Esiste poi la possibilità di configurare l’host a basso livello, in modo diretto e senza strumenti client, tramite l’interfaccia console. Di seguito una descrizione degli strumenti di configurazione indicati.

L’interfaccia console: DCUI

Al termine della procedura di boot, l’host ESXi si presenta con la schermata mostrata qui sotto.



Tratta della Direct Console User Interface (DCUI), un’interfaccia di configurazione a basso livello che permette di configurare alcune impostazioni base di ESXi. Premendo il tasto F2 si entra nella sezione di configurazione, dove si possono impostare la password di amministrazione dell’utente root e i parametri di rete. La voce Reset System Configuration rende possibile il reset della configurazione. Dal menu "Troubleshooting Options" è possibile abilitare l’accesso in SSH.

L’interfaccia grafica: vSphere Client
vSphere Client è un’interfaccia di gestione utilizzabile per l’accesso diretto agli host ESXi. È inoltre una delle possibili interfacce di gestione dell’intero sistema VMware vSphere, rimpiazzata dalla versione Web a partire da vSphere 5.1. È disponibile solo per sistemi operativi Windows. Si scarica accedendo alla pagina web dell’host ESXi.



Una volta che l’applicazione è stata installata, al suo avvio apparirà la finestra di login, dove si inseriscono il nome o l’indirizzo IP dell’host ESXi, quindi le credenziali di accesso.



Una volta effettuato il login, vSphere Client mostra l’host ESXi nel pannello a sinistra, e una serie di tab nel pannello a destra. Il tab più importante è il tab Configuration, da cui si accede alle voci di configurazione.



Configurazione del routing e dei parametri DNS
In maniera predefinita, sia i parametri DNS che il default gateway si ottengono automaticamente, tramite DHCP, ma è comunque possibile impostarli manualmente. In quest’ultimo caso, andare sul tab Configuration e scegliere la voce DNS and Routing. È possibile aggiungere e rimuovere le rotte anche da console, con il comando vicfg-route. Tuttavia è possibile specificare un solo gateway per tutti i port group.

Configurazione dei servizi
Per la configurazione dei servizi di ESXi tramite vSphere Client, andare sul tab Configuration
relativo all’host che si desidera configurare, quindi fare clic sulla voce Security Profile nel menu a

sinistra. Nella finestra a destra, fare clic su Properties (sezione Services). Il comportamento di un servizio si imposta selezionando la sua voce nella finestra delle proprietà e facendo clic su Options. Nella finestra di dialogo riguardante quel servizio, è possibile impostare la politica di avvio oppure eseguire operazioni manuali quali l’avvio, lo stop o il riavvio del servizio stesso.



Configurazione dell’hyperthreading
Per sfruttare l’hyperthreading, la tecnologia deve essere abilitata prima di tutto sul BIOS della macchina host, poi si potrà attivarla tramite vSphere Client (Configuration tab / Processors / Properties). A livello di configurazione di ESXi, l’hyperthreading è abilitato di default.

Backup e ripristino della configurazione di ESXi
Il backup della configurazione di ESXi si esegue tramite vSphere CLI (Command Line Interface), con il comando vicfg-cfgbackup. Si consiglia un backup della configurazione dopo ogni modifica di rilievo, o dopo un upgrade di ESXi. Il backup include anche il serial number dell’host; in caso di ripristino della configurazione, anche il seriale viene ripristinato.sintassi del comando è la seguente:
vicfg-cfgbackup –server <nome_host> -username <utente> -password <password> -s <file_di_backup>
Esempio:
vicfg-cfgbackup.pl -server host1 -username root -password $ecret1 -s d:\host1cfg.bak
Il ripristino può essere portato a termine solo con le VM spente, e si esegue con lo stesso comando, utilizzando l’opzione -load <file_di_backup>.:
vicfg-cfgbackup.pl -server host1 -username root -password $ecret1 -load d:\host1cfg.bak
Per riportare l’host alla configurazione di default (reset), si usa l’opzione –r. Esempio: vicfg-cfgbackup.pl -server host1 -username root -password $ecret1 -r

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