Il Ritratto del conte Edmond Belamy è stato creato per la prima volta da un algoritmo addestrato sulle opere prodotte tra il XIV e il XX secolo. Il valore stimato del quadro si aggira tra i 7mila e i 10mila dollari
In pratica la stampa su tela, impreziosita da una cornice dorata, ritrae un gentiluomo francese ben in carne con redingote e colletto bianco stile puritano mentre, in basso a destra, troviamo la firma dell’algoritmo che l’ha generata. Il personaggio raffigurato non è mai esistito e la sua immagine è stata creata dalla fantasia di un computer.
Quest’opera, nata da un lavoro di ricerca e incontro tra arte e Ai, è frutto dell’intuizione di Obvious, un collettivo con sede a Parigi, formato da Hugo Caselles-Dupré, Pierre Fautrel e Gauthier Vernier. Questi tre ragazzi hanno utilizzato la tecnologia Gan, che significa “generative adversarial network”, cioè “rete generativa avversaria”.
Sul sito della casa d’asta uno dei tre ragazzi Caselles-Duprè ha dichiarato che l’algoritmo utilizzato è formato da due parti, da un lato c’è il generatore, dall’altro il discriminatore, il sistema è alimentato con un set di dati provenienti da 15mila ritratti dipinti tra il XIV e il XX secolo. Il generatore crea una nuova immagine in base al set, mentre il discriminatore cerca di individuare la differenza tra l’immagine creata dall’uomo e quella creata dal generatore. L’obiettivo è ingannare il discriminatore facendogli credere che le nuove immagini siano ritratti creati dall’uomo. Così si è riusciti a creare un’ opera d’arte. In pratica partendo da dati preesistenti, l’algoritmo trova la sua strada verso la creatività.
Si è scelti Il nome Belamy in omaggio allo sviluppatore di Gan, Ian Goodfellow, il cui cognome si traduce in francese approssimativamente “bel ami”. L’opera è stata valutata tra i 7mila e i 10mila dollari (6mila-8mila 600 euro). Tutti i guadagni provenienti della vendita saranno utilizzati dal collettivo di artisti per potenziare l’algoritmo e sperimentare la modellazione in 3D. Un primo altro ritratto della stessa serie, Le Comte de Belamy, è stato venduto al collezionista parigino Nicolas Laugero-Lassere all’inizio di quest’anno per 10mila euro.
L’intelligenza creativa è in continua evoluzione. Prima ha dato prova, di saper comporre versi imitando i sonetti di Shakespeare, adesso debutta nella più prestigiosa delle case d’asta, nell’olimpo dell’arte finora appannaggio esclusivo degli umani.