Finalmente Facebook ha ammesso di aver stretto nel corso degli anni una serie di partnership per la condivisione dei dati con Apple e altri produttori di dispositivi elettronici. Pertanto aziende terze potevano accedere ai dati personali degli utenti, prima che Facebook rendesse disponibili le app iOS e Android.
Sono una sessantina i produttori di dispositivi elettroni con i quali Facebook stando a quanto riportato dal New York Time aveva raggiunto accordi di condivisione dei dati, tra i quali Apple, Amazon, Microsoft, Samsung, e BlackBerry/RIM. Mentre alcuni di questi accordi rimangono ancora in vigore, invece 22 aziende hanno deciso di rompere la partnership dopo lo scandalo Cambridge Analytica.
Comunque si afferma anche che Facebook aveva interrotto la condivisione dei dati con Cambridge Analytica già nel 2015, ma i produttori hardware erano stati esentati in quanto i dati condivisi erano “molto limitati” e “non erano mai emersi casi di informazioni usate in modo improprio“.
Comunque secondo alcune fonti, la condivisione dei dati di Facebook hanno permesso a determinati produttori l’accesso alle informazioni individuali degli utenti, anche quelle sullo stato delle relazioni, sugli eventi del calendario, sulla religione e sulle affiliazioni politiche. Inoltre quest produttori di dispositivi potrebbero aver avuto accesso anche ai dati degli amici dell’utente che avevano rifiutato di condividere le loro informazioni con terzi.
Purtroppo però il New York Time non dice esattamente quanti dati sono stati condivisi con Apple e con gli altri produttori hardware. Apple attraverso un portavoce ha fatto sapere che l’azienda si è basata sull’accesso privati ai dati di Facebook per funzionalità che consentivano agli utenti di pubblicare foto sul social network senza dover aprire l’app di Facebook. Però, Apple ha interrotto l’accesso a questi dati già dallo scorso settembre.